Crescere bilingue si ma attenzione!!!

Il bilinguismo dà effettivamente alcuni vantaggi di tipo cognitivo, che poi esamineremo, ma è bene sottolineare che il linguaggio e l’intelligenza sono due variabili interrelate, ma non in modo assoluto.

Considerate che il linguaggio fa parte delle funzioni cognitive “verticali” (o specifiche), come la lettura, il calcolo, le competenze metafonologiche.

L’intelligenza, l’attenzione, le funzioni di controllo sono invece funzioni cognitive trasversali, necessarie per tutte le operazioni specifiche. Pur essendo linguaggio e intelligenza connessi, non è detto che i bilingui siano più intelligenti dei monolingui, o viceversa.                    

E’ vero però che un BUON BILINGUISMO può influire positivamente su alcune funzioni: la capacità di controllo e inibizione, l’attenzione selettiva e in parte le capacità anticipatorie, migliorando alcune performance cognitive non verbali dei bilingui. Quindi è vero che i bilingui hanno dei vantaggi anche sull’intelligenza non verbale.

E’ però da sottolineare che questi vantaggi si registrano solo se il bilinguismo non ha intaccato la competenza linguistica in lingua madre, ovvero è fondamentale monitorare adeguatamente la qualità e non solo la quantità, delle lingue acquisite per avere un reale vantaggio cognitivo.

Viceversa, è giusto segnalare un bilinguismo sottrattivo a scapito della qualità della lingua madre che può portare anche importanti svantaggi cognitivi.

Da qui la necessità di comprendere quanto sia importante non trascurare mai di monitorare la qualità dell’apprendimento linguistico di almeno una lingua alla quale senza problemi ne potranno essere affiancate altre.

Nella nostra realtà scolastica ( www.ibcs.it ) siamo molto attenti a questo aspetto assicurandoci costantemente che l’apprendimento intensivo dell’inglese non penalizzi l’apprendimento della lingua italiana.

Quando scegli un percorso bilingue per tuo figlio assicurati che questo aspetto sia stato adeguatamente valutato.

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