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Oggi il cibo spazzatura sta diventando sempre più frequente nelle abitudini alimentari dei bambini aumentando i rischi per la loro salute attuale e in età adulta.
Capiamo perché va evitato:
- scarso valore nutrizionale;
- elevato apporto energetico (calorie);
- elevato apporto di glucidi (zuccheri) raffinati;
- elevato apporto di sale da cucina;
- aggiunta di sale;
- minor contenuto di vitamine e minerali;
- maggior contenuto di grassi saturi;
- minor potere saziante;
- presenza di zuccheri semplici;
- presenza di additivi e conservanti;
- lunga conservazione.
- maggior contenuto di acqua;
- minor contenuto di sale (fatta eccezione per i formaggi);
- maggior contenuto di vitamine e minerali;
- maggior potere saziante;
- assenza o quasi di additivi e conservanti;
- sono facilmente deperibili.
- elevato apporto di colesterolo, di lipidi saturi (grassi saturi, ossia “cattivi”, poiché aumentano il colesterolo nel sangue) e/o grassi idrogenati o trans (cioè grassi insaturi, ossia “buoni”, che sono stati trasformati dalla lavorazione industriale in grassi saturi).
Quali sono i cibi spazzatura
Sono alimenti prodotti dall’industria alimentare, molto elaborati, in genere sono sempre pronti per l’uso e non richiedono preparazione da parte del consumatore. La domanda viene spontanea: perché allora bambini, ragazzi e genitori consumano sempre più junk food? La risposta è molto semplice: perché sono buoni (sono stati concepiti dall’industria alimentare per esaltarne la palatabilità), perché sono comodi (sono già pronti per essere consumati) e soprattutto perché sono economici (contengono infatti materie prime, quali saccarosio, grassi idrogenati, patate, carne macinata mista e grassa, che costano pochissimo).
Tra i cibi da evitare ricordate:
- le bibite gassate, sia normali che light: contengono conservanti, coloranti, zuccheri (o dolcificanti);
- i succhi di frutta: contengono più zuccheri rispetto alla frutta fresca o alle spremute e i centrifugati;
- le caramelle: sono ricche di zuccheri e coloranti;
- gli hamburger: hanno più grassi e conservanti rispetto alla carne fresca;
- i cibi precotti (quali wurstel, o spinacette o simili): sono ricchi di grassi e conservanti;
- le patatine (fritte, in sacchetto): spesso fritte in oli di scarsa qualità, hanno un elevato tenore di grassi saturi e sale;
- i prodotti da forno industriali confezionati, sia dolci (torte, brioches, merendine) sia salati (pizze, snack vari): contengono molti più zuccheri, grassi, conservanti e aromi artificiali rispetto agli equivalenti prodotti “fatti in casa” e sono spesso a base di farine molto raffinate;
- i formaggi fusi a fette (o formaggi lavorati simili): contengono più grassi, sale ed additivi rispetto ai formaggi freschi;
- il cioccolato dei dolciumi da banco.
Le buone abitudini
- mangiare ad intervalli regolari suddividendo i pasti in 5 momenti della giornata (colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena);
- consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta fresca e verdura;
- variare l’alimentazione così da evitare il rischio di squilibri nutrizionali e la monotonia dei sapori;
- limitare il consumo di zuccheri ad elevato indice glicemico (zucchero bianco, zucchero di canna, bibite zuccherate, miele, torte industriali, merendine, patatine fritte e da sacchetto ecc.);
- aumentare l’apporto di legumi e cereali anche integrali;
- consumare yogurt o latte;
- introdurre adeguate quantità di acqua e limitare le bevande zuccherate;
- incrementare il consumo di pesce (almeno 2-3 volte a settimana) includendo quello azzurro (quali sardine, aringhe, alici, acciughe e sgombri);
Rischi per la salute
Un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri porta al sovrappeso e all’obesità. L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio di malattie croniche e, se presente in età pediatrica, si associa ad una più precoce insorgenza di patologie tipiche dell’età adulta quali diabete tipo II, complicanze di tipo ortopedico, disturbi polmonari, complicanze cardiovascolari come ipertensione arteriosa e dislipidemia (aumento di colesterolo e trigliceridi nel sangue), steatosi epatica (comunemente detta “fegato grasso”), colelitiasi (calcoli nei dotti biliari o nella cistifellea) finanche a tumori del tratto intestinale. L’obesità ha inoltre conseguenze psicologiche sui bambini (rischio di perdere l’autostima e di sviluppare un senso di insicurezza).
E’ chiaro che il consumo occasionale di junk food non incide significativamente sullo stato di salute, ma è importante insegnare ai nostri figli, sin da piccoli, a mangiare e apprezzare sempre più cibi freschi e salutari, cucinati in modo semplice, e a preferirli ai cibi precotti, confezionati e lavorati industrialmente.
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