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I bambini litigano spesso tra di loro. E’ naturale. Possono litigare per un gioco conteso, per la ricerca di attenzioni, per un dispetto. Ma anche per tantissime altre cose, che a noi adulti possono sembrare, all’apparenza, più o meno insignificanti. Ma il confronto non deve essere temuto, perché esso, se gestito nella maniera corretta, può trasformarsi in una preziosa occasione di crescita cognitiva, emotiva e sociale. I litigi tra bambini, dunque, sono all’ordine del giorno. Ma quale è il ruolo dell’adulto? Cosa fare quando i bambini litigano? Quale può essere la posizione più funzionale dei genitori e degli insegnanti di fronte alle discussione tra i piccoli?
I LITIGI TRA BAMBINI: LE CARATTERISTICHE
I litigi tra bambini sono fisiologici. Per i piccoli, infatti, litigare è un meccanismo naturale, funzionale per la crescita e per lo sviluppo. I battibecchi tra bimbi sono molto frequenti, soprattutto quando sono molto piccoli. Basti pensare alle liti tra fratelli. Chi ha due o più bimbi sa bene cosa si intende per litigi frequenti. Alcune ricerche evidenziano che, in media, in una scuola dell’infanzia, i bambini litigano anche più di una decina di volte. La loro durata è irrisoria. Dopo pochi minuti, infatti, i bambini ritornano a giocare insieme, tranquillamente. I piccoli, spesso a contrario dell’adulto, hanno un’abilità innata nel far pace. Prima dei sei anni, inoltre, a causa dell’assenza del pensiero reversibile, i bambini non possono provare vendetta e rancore.
Dunque, i litigi tra bambini si esauriscono nel giro di pochi minuti. Per questi motivi, forse è più corretto parlare di bisticci, più che di veri e propri conflitti. Anche se nella nostra cultura il termine conflitto viene spesso assimilato a quello di violenza, è bene evidenziare come i due termini siano, in realtà, molto diversi. Ovviamente, negli scontri tra i bambini è presente molta fisicità, perché non dispongono di capacità cognitive e linguistiche adatte alla gestione verbale della situazione. Ma nei bambini è assente la violenza intenzionale, con l’obiettivo di fare male volontariamente all’altro. Prima dei 7 anni, infatti, i bambini agiscono le emozioni che provano, soprattutto quando sono molto forti e intense.
Gli adulti litigano tutti i giorni. In coppia, con il vicino di casa, per un parcheggio e per la coda alla posta. Per i bambini, invece, ci si aspetta qualcosa di diverso. Dai bambini, infatti, si pretende che trovino subito un accordo e che non litighino mai. Un bimbo, ad esempio, dovrebbe condividere subito con uno sconosciuto i suoi giochi, senza nemmeno provare a protestare. Spesso i genitori e gli insegnanti si mettono in mezzo per evitare qualsiasi forma di contrattazione, cercando di fare da giudice imparziale alla situazione. Si chiede, infatti, ai bambini di accettare una mediazione, perché “è giusto così”. Insomma, “un po’ uno, e un po’ l’altro”. Senza, però, sperimentare il motivo per cui lo si sta facendo. In questo modo, dunque, diventa una “costrizione” dall’alto, che, con grande probabilità, non verrà più rispettata appena l’adulto gira lo sguardo.
I litigi tra bambini sono un’importante occasione formativa di crescita. La nostra società attribuisce alle liti una connotazione negativa, di turbamento all’armonia e all’equilibrio. Un bambino che litiga viene etichettato come “bambino cattivo”. L’adulto interviene, così, per ristabilire (imporre) l’equilibrio, trovando il colpevole. La frase “Chi ha cominciato?” la dice lunga sul significato che riveste il conflitto nella nostra società. Un bambino che litiga, invece, forse è solo un bambino. Un bambino che sta imparando a gestire le relazioni. Punto.
3 CONSIGLI PRATICI PER GESTIRE I LITIGI TRA BAMBINI
I litigi tra bambini, come abbiamo già detto, rivestono un ruolo importante per la crescita. Ma quale può essere il ruolo dei genitori e degli insegnanti di fronte ai battibecchi tra i bimbi? Come aiutare i piccoli a gestirli al meglio?
1) ASPETTARE
Anche se è difficile, è importante provare a non intervenire subito nei litigi tra bambini. In questo modo, i bimbi iniziano a sviluppare da sé i tentativi di risoluzione del conflitto. Se la situazione si fa più accesa, può essere utile avvicinarsi ai piccoli e osservarli in silenzio, in modo tale da dimostrare loro di vedere cosa sta succedendo e sollecitarli implicitamente a trovare una mediazione più efficace. E’ importante che i bambini trovino da sé una soluzione, in modo da allenare le loro capacità di mediazione. Ci vorrà del tempo, ma è importante che loro imparino a conoscersi sé stesso e l’altro, sperimentando da sé le modalità di mediazione.
2) NON FARE I GIUDICI
Spesso i bimbi richiedono l’intervento dell’adulto in qualità di giudice, chiedendo di schierarsi con l’uno o l’altro bambino. L’adulto, la maggior parte delle volte, interviene interrompendo il conflitto. Questo, però, non consente loro di esercitare le abilità di comunicazione e le strategie di risoluzione dei conflitti. Ascoltare i bambini e il loro punto di vista senza prendere posizione, invece, permette ai piccoli di sentirsi compresi e di conoscere il proprio e altrui pensiero.
3) RIFLETTERE
Non si punisce il litigio, ma si può discutere sulle strategie utilizzate per cercare di risolverlo, soprattutto quando si tratta di atti fisici o di scontro verbale. Aiutare i bambini a riflettere sulle emozioni provate, stimolando un comportamento empatico e confrontandosi sulle strategie adottate, si rivela la soluzione migliore per aiutare i bambini a trovare soluzioni efficaci al conflitto.
4) ESEMPIO
Un altro aspetto molto importante e da non sottovalutare, inoltre, come sempre, è l’esempio che l’adulto offre ai bambini. Più che rimproveri e sgridate su come gestire i litigi, infatti, per i bimbi è molto importante il modello che genitori e insegnanti offrono loro. I bambini hanno bisogno di sperimentare modalità funzionali di gestione del confronto, anche attraverso chi si occupa di loro.
CONCLUSIONI
In conclusione, è importante non demonizzare i litigi tra i bambini. Stare in relazione implica necessariamente l’incontro e lo scontro con l’altro. I litigi tra bambini non vanno repressi. E’ da essi che nascono il confronto, la mediazione e la condivisione. I litigi tra bambini non devono essere eliminati, ma si devono imparare a gestire. Un bambino che ha avuto modo di sperimentare i litigi e che ha imparato a gestirli, infatti, ha maggior probabilità di diventare un adulto in grado di affrontare le frustrazioni e le difficoltà in maniera costruttiva.
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